La Roma strappa il pari in 9 contro 11
Nessuno fa il grande salto in zona Champions, ma chi deve piangere sull’occasione persa è sicuramente la Fiorentina, che finisce la partita in 11 contro 9 (espulsi Zalewski e Lukaku, che rischia due giornate di stop) ma non riesce a battere la Roma.
Mou finisce furibondo per la direzione arbitrale — Rapuano sbaglia parecchio, non sui due cartellini rossi — ma con un punto d’oro, per come si era messa. La Roma è ancora quarta, adesso che affronterà domenica prossima. Il problema è con chi: Lukaku sarà squalificato , Dybala si è infortunato un’altra volta e anche Azmoun (entrato al posto dell’argentino) è uscito dal campo acciaccato al polpaccio destro.
La Fiorentina ha avuto più possesso palla e più occasioni, sicuramente ha giocato meglio ma al calcio non si vince ai punti. Ancora una volta è mancato l’apporto del centravanti. Mentre Lukaku ha fatto gol alla prima (e ultima) occasione avuta, Nzola si è mangiato un gol nel primo tempo. Il problema di Italiano è sempre lo stesso. L’attaccante più pericoloso è stato Martinez Quarta, cioè un difensore centrale. A fine partita la Roma è rimasta in silenzio stampa. Mou aveva «parlato» nei minuti più caldi — dopo la seconda espulsione — in modo particolare. Ha consegnato un «pizzino» a un raccattapalle, che lo ha consegnato a Rui Patricio. Probabile che fossero indicazioni sui piazzamenti da assumere sui calci d’angolo a sfavore, con Bove ed El Shaarawy entrati dalla panchina.
In pratica si sono viste due partite, una con Dybala in campo e una senza. Nella prima, che dura 23 minuti, la Roma segna subito con Lukaku (di testa, su prezioso assist della Joya con l’esterno sinistro) e crea con Zalewski e l’argentino, che poteva fare meglio, una chiara occasione per andare sul 2-0. Nella seconda c’è praticamente solo la Fiorentina, che occupa militarmente la metà campo giallorossa, pressa e crea più opportunità. Clamorosa quella nel recupero del primo tempo: Mancini perde male un pallone con la squadra «in uscita» e i viola partono per un contropiede in superiorità numerica, che Bonaventura finalizza assai male.
Al contrario di altre volte, l’ingresso di Azmoun non porta quasi nulla alla Roma: l’iraniano non trova la posizione giusta, la Roma perde palla sempre troppo velocemente e va in apnea. Quanto all’infortunio di Dybala, siamo alle solite. Come dice Mou: se fosse sano al 100% non giocherebbe qui. Il problema è che le assenze crescono di numero. La speranza dello Special One è che ancora una volta l’argentino si sia fermato (flessore della coscia sinistra) per evitare guai peggiori. Lo sapremo solo con gli esami strumentali. Particolare l’evento che ha portato all’infortunio: un fallo dello stesso Dybala su Arthur, non visto dall’arbitro.
La Fiorentina, negli ultimi tempi, aveva spesso giocato le partite all’Olimpico in inferiorità numerica: una volta era stato espulso il portiere Dragowski e un’altra Dodò. Ieri sera ha finito addirittura con due uomini in più, ma non è bastato per vincere. Ha lasciato un’ottima impressione per il gioco, però certi treni passano una volta sola e questo i viola lo hanno perso. Lo spareggio Champions dell’Olimpico, insomma, lascia speranza a tutte le altre contendenti.