Mourinho:”È un rigore da VAR”
“Perdiamo la partita per un rigore del calcio moderno. Non voglio dire che non è rigore, ma è un rigore da VAR, un rigore del calcio moderno, un rigore che l’arbitro non dà a tre metri di distanza proprio perché lo dà il VAR. I giocatori di venti o trent’anni fa non si butterebbero come si buttano i giocatori di oggi. Oggi sono educati così e si buttano. Perdiamo per un rigore dopo un primo tempo in cui mi eravamo sembrati noi quelli messi meglio in campo. È un rigore dei tempi moderni. È anche un po’ ridicolo per me, è un rigore causato da un bambino top, un rigore di un bambino che come persona e come giocatore merita questa opportunità di crescita, ma è un rigore di un bambino che ha 55 minuti di Serie A. Il rigore è una pena massima, in Portogallo diciamo così. Come essere condannati a morte o alla ghigliottina nella Rivoluzione francese. Una cosa di una violenza importante nel contesto di una partita. L’arbitro Orsato è intelligentissimo e decide di non dare rigore, ma uno seduto davanti al monitor decide di chiamarlo. E quando lo chiama per questo minimo contatto, e quando il giocatore dopo questo contatto fa il proprio show, si va al monitor e a quel punto è fatta. L’azione precedente è una rimessa laterale nostra. Non è possibile che facciamo quello che abbiamo fatto, concedendo il calcio d’angolo. Con un arbitro intelligente e top come Orsato, si sa che la squadra che segna per prima vince, perché poi dopo lui non lascia giocare. Una volta che passi in vantaggio in casa, è una situazione privilegiata, perché non ci sono più palloni in campo e non c’è più tempo di gioco. Quando si perde Dybala tutto cambia per noi, come contro la Fiorentina. Senza di lui c’è meno qualità nel possesso palla e nelle connessioni di gioco. Gente come Mancini prende analgesici e ha voluto giocare per poi non allenarsi più fino alla prossima. Quando Paulo ha problemi al posteriore cambia tutto. Abbiamo giocato con Pellegrini al suo posto, anche lui viene da una botta importante nella zona vertebrale. Sono queste le nostre difficoltà. Sono un po’ deluso da qualche giocatore perché individualmente dobbiamo fare di più. Non facciamo un cross dagli esterni. Facciamo grande fatica”