RUGBYSEI NAZIONI RUGBY

Impresa Italia al 6 Nazioni, Scozia battuta 31-29

Attacco letale e difesa di ferro, Olimpico in delirio

Contro gli Highlanders era il terzo scontro in 12 mesi: dopo aver perso a tempo scaduto sia nel Sei Nazioni 2023 sia nel test match di luglio prima della Coppa del Mondo in Francia, gli azzurri bramavano fortemente il nono successo di sempre sulla squadra (tra quelle partecipanti al torneo) con cui l’Italia ha avuto più spesso la meglio. La vittoria su di loro mancava dal 2015 (all’Olimpico addirittura dal 2012), oggi quella maledizione è stata spezzata. Il ct Gonzalo Quesada, che in terza linea recuperava Negri, lancia dal primo minuto il debuttante Louis Lynagh, figlio dell’australiano Michael, campione del mondo nel 1991. Il suo rivale (privo di Tuipulotu, infortunato) conferma invece dodici quindicesimi della formazione vittoriosa sull’Inghilterra.

Caricati dall’Inno di Mameli eseguito dalla Banda dell’Esercito e da un’Olimpico senza più un seggiolino libero, Lamaro e compagni sbloccano il risultato con la punizione di Garbisi dopo appena un minuto; tuttavia la Scozia nei successivi 11′ mette a segno due mete con Fagerson e Steyn, entrambe trasformate da Russell, il cui piede sarà una croce per l’Italia durante tutta la partita. L’Italia non rinuncia a giocare e a far vedere quell’atteggiamento propositivo che tanto piace ai tifosi: Garbisi e Brex accorciano le distanze, prima che il piazzato di Russell e la meta di Schoeman ricordino all’Italrugby il potenziale scozzese e la costringano ancora a inseguire.

La meta annullata a Horne a inizio ripresa galvanizza gli azzurri: prima il giovane Lynagh segna i suoi primi cinque punti in Nazionale, poi Varney lo imita ispirato da una grande azione di Vintcent. Dieci punti a cui si sommano i tre della trasformazione di Garbisi: l’Italia a metà secondo tempo è sopra 28-22, e appare più solida anche in difesa. Quesada intanto ha sparigliato le carte con cinque cambi, tra cui il rientrante Lorenzo Cannone, infortunatosi a febbraio contro l’Inghilterra. L’ultimo quarto d’ora è da pelle d’oca, con gli azzurri che lottano con le unghie e con i denti e la Scozia, avvelenata, che grazie a Skinner e Russell si porta due punti sotto (31-29).

Tuttavia la diga azzurra tiene, e a fine gara il capitano, Michele Lamaro, può sorridere: “Stiamo crescendo, venivamo dalle ottime partite con Inghilterra e Francia – esordisce a Sky Sport -. Altre volte saremmo calati nella prestazione, ma oggi no: siamo cresciuti fino alla fine, con compostezza e precisione. E’ stata una partita incredibile”. Lamaro fa i complimenti a tutti, e ricorda che c’è ancora il Galles (“Partita fondamentale”) da affrontare “per chiudere il Sei Nazioni nel migliore dei modi”. Oggi la Scozia è stata “anche un po’ fortunata nei primi 20 minuti”, aggiunge, “noi avremmo dovuto mettere più pressione, ma a inizio ripresa ci siamo resi conto che facendo le cose fatte bene avremmo potuto vincere”. E così è stato.

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