AS ROMACALCIO

Roma-Milan 2-1: giallorossi stoici, in dieci per un’ora volano in semifinale con Mancini e Dybala

Mancini e Dybala firmano il successo all’Olimpico che elimina i rossoneri. Celik espulso al 30′, infortunio per Lukaku

La Roma ha battuto 2-1 il Milan nel ritorno dei quarti di finale di Europa League qualificandosi, bissando il successo di San Siro, alla semifinale doe affronterà il Leverkusen. I giallorossi hanno respinto gli intenti bellicosi dei rossoneri colpendo già al 12′ con Mancini dopo un palo di Pellegrini e colpendo in contropiede al 22′ con Dybala dopo un’azione dirompente di Lukaku. L’espulsione di Celik al 30′ ha costretto la Roma a difendersi a oltranza per un’ora di gioco capitolando solo nel finale con un colpo di testa di Gabbia.

Una vittoria epica, resa ancora più incredibile dalla grandine e da un’ora giocata in inferiorità numerica. Alla faccia dei numeri, della scaramanzia, della classifica in campionato e dell’esperienza in panchina, la Roma di De Rossi ha eliminato il Milan di Pioli bissando il successo dell’andata nei quarti di finale di Europa League con un 2-1 in una sfida mai in discussione e difesa con ordine, quello mancato al Milan in fase offensiva. Letale nel colpire nelle prime due occasioni lasciando il pallino del gioco ai rossoneri, la Roma ha saputo respingere ogni velleità del Diavolo andandosi a prendere la semifinale contro il Leverkusen senza nemmeno faticare troppo in fin dei conti.Come all’andata De Rossi ha scelto un 4-4-2 ibrido per tarpare le ali, in tutti i sensi, al Milan che dal proprio canto si è presentato in campo con una nuova pelle per scardinare la fase difensiva giallorossa, con Musah largo a destro e Pulisic più vicino a Giroud in una sorta di 4-1-4-1 asimmetrico in un castello crollato pressoché subito. Al 12′ dopo una incursione centrale di Mancini dalle retrovie, il pallone si è impennato e una magia – voluta o casuale conta poco – del difensore giallorosso ha permesso a Pellegrini un tiro dal limite stampato sul palo sul quale si è avventato lo stesso Mancini, già in gol all’andata, per il vantaggio che ha mandato in tilt ogni piano di rimonta. La reazione del Milan, più nervosa che costruita, è arrivata immediatamente ma si è fermata sulla traversa di Loftus-Cheek mentre su una ripartenza di Lukaku al 22′, Gabbia dopo aver accettato l’uno contro uno a campo aperto con il belga (perdendolo nettamente) ha consegnato a Dybala il pallone del raddoppio.

La partita ha cambiato definitivamente volto però alla mezz’ora quando Celik nel tentativo di fermare la prima sgroppata di Leao le ha tentate tutte, troppe, venendo espulso e disegnando un’ora di ‘muretto allargato” con dieci giocatori del Milan a tentare di trovare un varco nella difesa a oltranza della Roma in area di rigore. Tattica inevitabile e giusta quella adottata da De Rossi che ha tolto spazio e campo al Milan spostando la contesa sulla fisicità, rendendo pressoché inutile – se non deleterio – l’all-in offensivo di Pioli nella ripresa, in campo con cinque attaccanti ma capace di trovare il gol nel finale solo con Gabbia. Assente ingiustificato dal match Rafa Leao, sparito tra le maglie giallorosso dopo i proclami da leader della vigilia.

IL TABELLINO

ROMA-MILAN 2-1 (and. 1-0)Roma (4-3-3): Svilar 6,5; Celik 5, Mancini 7, Smalling 7, Spinazzola 6; Bove 6,5 (36′ st Renato Sanches sv), Paredes 7, Pellegrini 6,5 (36′ st Angelino sv); El Shaarawy 6, Lukaku 6,5 (28′ Abraham 6,5), Dybala 7 (43′ Llorente 6,5). A disp.: Rui Patricio, Boer, Karsdorp, Azmoun, Aouar, Baldanzi, Zalewski, Joao Costa. All.: De Rossi 7.Milan (4-2-3-1): Maignan 5; Calabria 4,5 (1′ st Chukwueze 6), Gabbia 5, Tomori 5, Hernandez 5; Bennacer 5 (40′ Jovic 5,5), Musah 6 (24′ st Florenzi 6); Pulisic 6 (24′ st Okafor 5,5), Loftus-Cheek 5,5 (1′ st Reijnders 5,5), Leao 4,5; Giroud 5. A disp.: Sportiello, Nava, Adli, Thiaw, Terracciano, Zeroli, Bartesaghi. All.: Pioli 4.Arbitro: MarciniakMarcatori: 12′ Mancini (R), 22′ Dybala (R), 40′ st Gabbia (M)Ammoniti: Gabbia, Adli, Calabria, Tomori, Hernandez (M)Espulsi: 30′ Celik (R) per gioco violento;

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