PRESENTAZIONE DELLA FONDAZIONE PAOLO D’ORAZIO ETS AL CAMPIDOGLIO LUNEDI 21 OTTOBRE
Lunedì 21 Ottobre 2024 dalle ore 17:30 verrà presentata al Campidoglio a Roma nella Sala del Carroccio la Fondazione Paolo D’orazio ETS, presieduta dall’Avv. Paolo Melchionna. Organizzatori dell’evento sono lo stesso Presidente Paolo Melchionna, il Vicepresidente Vito Luna e il Segretario Simone Coppa.
Intervengono all’incontro Paolo Melchionna, presidente Fondazione Paolo D’Orazio ETS, Genny Di Bert, storica e critica d’arte, Fabio Mongelli, direttore accademia RUFA e presidente CIANS, Antonio Peroni, responsabile Casa d’aste Colasanti e Gabriele Simongini, storico dell’arte e saggista.
La Fondazione nasce in esecuzione delle disposizioni testamentarie e per onorare la memoria del Maestro Paolo D’Orazio, figura di spicco nel panorama artistico culturale italiano, con l’obiettivo di promuovere iniziative a favore della comunità, sostenere progetti culturali, educativi e artistici, e valorizzare i giovani talenti.
La Fondazione Paolo D’Orazio ETS è stata costituita il 16 febbraio 2024 ed è stata iscritta nella sezione ENTI DEL TERZO SETTORE del RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) con determina della Direzione Regionale Inclusione Sociale n° G05251 del 6 maggio 2024, con conseguente acquisizione della personalità giuridica.
La Fondazione ha sede in Roma, Lungotevere Flaminio n. 28 ed ha una sede secondaria nel Salento.
Il Maestro Paolo D’Orazio nasce a Chieti il 2 settembre 1944 e si trasferisce presto nella capitale. Qui si dedica alla pittura, con incursioni nelle arti applicate, fino alle soglie dell’architettura.
Allievo Ufficiale sulla nave “Leonardo da Vinci”, nel 1966 aveva navigato a lungo le coste americane dell’Atlantico e del Pacifico. Questo viaggio contribuirà in maniera preponderante alla sua formazione. Qui il sogno non solo prenderà forma, ma sarà sacralizzato dall’incontro con Andy Warhol, eminenza della pop art o più in generale dell’arte moderna. Tale conoscenza risulterà fatidica per l’accostamento dell’artista teatino alla serigrafia, uno studio che lo impegnerà per anni, assicurandogli attestazioni di stima notevoli, che si sarebbero tradotte nell’invito presso il Padiglione Sperimentale alla Biennale di Venezia.
A New York ha frequentato Frank Stella ed altri importanti esponenti dell’arte minimalista e di quella astratta, una esperienza che ha segnato il suo percorso artistico.
Di ritorno in Italia, Paolo cercherà di ricreare un ambiente stimolante per aspiranti artisti e artisti affermati che desiderino confrontarsi con nuove idee.
Nel 1968 il suo primo studio vicino al Pantheon era diventato un luogo d’incontro di studenti ed artisti. Proprio lì nascerà l’idea della scenografia psichedelica, che sul finire degli anni sessanta costituirà un emblema caratteristico di uno dei locali più famigerati della cultura italiana, il Piper. La moda del momento segue un flusso inarrestabile e così D’Orazio e le sue scenografie sono fortemente richieste da altri locali topici della capitale.
Nel 1969 Giuseppe Ungaretti scrisse una poesia per un libro da lui ideato ed illustrato, “Ellade ’70”.
Nel 1970 era stato al “Padiglione Sperimentale” della Biennale di Venezia per la sua ricerca nel campo serigrafico ma poi ha abbandonato temporaneamente la serigrafia in cerca di nuovi stimoli. Decide così, quasi per necessità fisiologica, di rendere ancora più concreta quella sperimentazione della materia adoperata anni prima nello studio della serigrafia e di tradurla nella tecnica decorativa del mosaico. Studierà quest’arte presso lo studio dei Maestri Signorini. Anche questa ricerca sarà corroborata dall’ingegnere dell’artista che ingrandendo la struttura molecolare del classico mosaico andrà a renderlo un vero e proprio bassorilievo. In questo campo diventerà un vero e proprio pioniere, tanto che molti altri riprenderanno la medesima tecnica.
Nel 1975 partecipa alla prima Biennale del Mosaico di Ravenna, ricevendo un premio per la sua produzione artistica.
Nel 1978 è nominato professore di tecniche pittoriche all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, con un corso sul mosaico.
Nel corso degli anni successivi ha avuto diversi incarichi e direzione di progetti. Nel 1980 aveva disegnato per Ennio Morricone la copertina del disco “Lettere dal carcere”.
Nel 1984 arriva la sua prima mostra in Germania, a Bonn, alla galleria Apicella.
Nel 1986 è invitato alla XI Quadriennale di Roma. Esegue in mosaico “la via Crucis” per la chiesa “St Michael” di Waldbrol (Germania).
La lavorazione del vetro lo affascinerà a tal punto da intraprendere nei primi anni Novanta una ricerca spasmodica nel campo della vetrofusione, abbandonando così la passione musiva, per dedicarsi anima e corpo alla realizzazione di vetrate.
Nel 1990 scrive con Martino Branca e Gianfranco Moltedo il manifesto “La politica come luogo di interazione di pensieri artistici, scientifici e filosofici”.
Negli anni ’90 fonda, insieme a Lucilla Caporilli Ferro, artista e storica compagna, la “Liart”, un’associazione di artisti ospitata in una casina seicentesca nel cuore di Villa Borghese.
Nel 1996 è coordinatore e vice direttore Artistico del Progetto Arte Metro Roma che realizza dei mosaici nelle stazioni delle metro A della capitale da parte di importanti artisti contemporanei nazionali ed esteri, l’opera mosaico di Paolo D’orazio viene realizzata presso la metro A di Piazza del Popolo – Piazzale Flaminio, nelle vicinanze della sua abitazione romana.
Ancora una volta saranno la materia ed il colore, anime indissolubilmente connesse, a travolgere il suo estro artistico e ancora una volta la gratificazione al merito della fatica profusa si concretizzerà nell’incarico da parte della fondazione CARIPE alla realizzazione di opere d’arredo e sculture in cristallo a Pescara e qualche anno dopo, nel ‘97, sarà incaricato di eseguire i lavori di arredo presso la chiesa di Santo Stefano ad Anversa e realizzerà un’imponente scultura a Civitanova.
Nel 1998 ha insegnato Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Lecce e dal 1999 in quella di Bari. Dal 2007 è stato titolare della cattedra di Decorazione all’Accademia di Belle Arti a Napoli.
Dal 2000, per diversi anni, è stato docente di decorazione presso l’Accademia RUFA di Roma, contribuendo alla creazione dei corsi di design e graphic design.
L’artista è stato molto attivo sulla scena artistica italiana, optando per una pittura razionale ed emotiva, “lirica”, immergendosi nell’astrattismo italiano degli ultimi cinquant’anni, dialogando con la pittura dello zio Piero Dorazio, dal quale venne introdotto giovanissimo nel mondo dell’arte.
Nel corso della sua vita ha esposto in numerose Gallerie pubbliche e private, in Italia ed all’estero.
Negli ultimi anni aveva deciso di diffondere le sue idee, le opere proprie e quelle di artisti storici e di nuova generazione, affini per cultura e pensiero creativo, aprendo una galleria in via Margutta a Roma. Muore a Roma il 5 novembre 2022, all’età di 78 anni.
ndr – nelle foto il Maestro Paolo D’Orazio