Porto-Roma 1-1
Finisce 1-1 al Do Dragao di Porto: nell’andata dei playoff di Europa League per accedere agli ottavi, la Roma conquista un pari importante in attesa della partita di giovedì prossimo all’Olimpico. In vantaggio con Celik nel primo tempo, i giallorossi subiscono rete di Moura nella ripresa. Ma in inferiorità numerica per l’espulsione di Cristante resistono agli assalti dei padroni di casa, dimostrando carattere. AHI DYBALA— Il Porto del tecnico argentino Anselmi deve rinunciare a Fernandes e Grujic ma può contare sul centravanti Omorodion (che torna dalla squalifica). Ranieri, invece, schiera la Roma con un 3-4-2-1 con Pellegrini sulla trequarti accanto a Dybala e senza Hummels e Paredes dall’inizio: per il difensore ancora riposo in attesa che migliori la sua condizione fisica, l’argentino darà invece il cambio in campionato a Parma a Cristante (squalificato). Come prevedibile, squadre subito a cento all’ora. I giallorossi si rendono subito pericolosi in avvio con Dovbyk che di testa serve un buon pallone in mezzo che Saelemaekers però cicca clamorosamente da buona posizione. Ancora il centravanti ucraino crea scompiglio nell’area avversaria al 12’, poi un minuto dopo la Roma rischia una ripartenza letale dei padroni di casa ma sul più bello Rodrigo Mora perde il tempo giusto per colpire a rete. I giallorossi ripartono comunque con disinvoltura e, di nuovo, al 30’, si portano nei sedici metri con Pellegrini che sbaglia la conclusione e Dybala che si dispera perché avrebbe voluto il pallone per colpire. Non mancano gli interventi duri al do Dragao e al 34’ viene ammonito anche Koné dopo Celik, Varela e Pellegrini. A farne le spese anche Dybala, costretto al 40’ a lasciare il campo per infortunio (al suo posto Baldanzi) dopo un uno scontro di gioco. Eppure la squadra di Ranieri non si disunisce e, sfruttando la caparbietà proprio dell’appena entrato Baldanzi, passa in vantaggio in pieno recupero: il trequartista recupera un pallone sulla trequarti, spinge il pallone in mezzo per Dovbyk che apre un buon varco per il tiro vincente in corsa di Celik. Un primo tempo di grande personalità della Roma, premiato con l’acuto dell’esterno turco.
Nella ripresa entrano in campo Pisilli e El Shaarawy al posto di Koné e Saelemaekers. La reazione del Porto, sotto di un gol, si fa subito sentire. Rodrigo Mora libera il destro in area al 5’, ma Svilar è pronto e devia il pallone a lato. I ritmi si alzano e portoghesi mantengono una percentuale di possesso palla più alta, anche se la Roma sembra poter contenere le sfuriate degli avversari. Ma dopo due occasioni con Pisilli e Angelino anche gli sforzi del Porto culminano con il gol: al 22’ è Moura a pareggiare i conti con un tiro deviato dal limite dell’area. La gara dei giallorossi cambia: Ranieri immette Paredes per Dovbyk e la Roma cerca di spegnere come possibile l’euforia portoghese nonostante l’inferiorità numerica per il rosso a Cristante, in ritardo su Borges al 27’. Gli ultimi minuti vedono la squadra di casa all’attacco e i romanisti che si chiudono nella loro metà campo. Ma falliscono gli assalti finali portoghesi e Pellegrini e compagni chiudono in parità il match uscendo a testa alta dal do Dragao in fondo ad una ripresa di grande sofferenza: all’Olimpico, giovedì prossimo, sarà battaglia.