La Lazio sfiora l’impresa e cede ai rigori

Lazio fuori dall’Europa, Bodo/Glimt nella storia. Dopo la sconfitta dell’andata, nel ritorno dei quarti di finale la squadra di Baroni sfiora l’impresa ed esce ai rigori. Nei tempi regolamentari Castellanos (20′) sblocca la gara di tacco e Noslin (93′) pareggia con una zampata nel recupero il 2-0 dell’andata. Nei supplementari poi Dia (100′) e Helmersen (109′) portano tutto ai rigori, dove gli errori di Tchaouna, Noslin e Castellanos pesano più di quelli di Hauge e Berg e decidono la qualificazione. Il Bodo/Glimt è il primo club norvegese a raggiungere una semifinale UEFA. LA PARTITAA caccia della rimonta, rispetto all’andata Baroni recupera Rovella in mediana e davanti schiera Castellanos dall’inizio con Isaksen, Pedro e Zaccagni a supporto tra le linee. Dopo la buona prova sul sintetico in Norvegia, stessa formazione invece per Knutsen con Berg in regia e il tridente Blomberg-Hogh-Hauge a guidare la fase offensiva. Alto e aggressivo, in avvio il Bodo ringhia sui portatori avversari, palleggia con precisione nello stretto per vie centrali e riparte provando a complicare i piani biancocelesti. Mandas blocca un sinistro debole di Evjen, poi Marusic risolve una situazione pericolosa dopo un cross di Bjorkan e una conclusione di Hauge non sfonda. Occasioni a cui la Lazio replica alzando il baricentro, aumentando i giri sugli esterni e manovrando con più qualità e velocità in verticale. Una buona giocata di Pedro non trova compagni a centro area, poi lo spagnolo impegna Haikin e Castellanos sblocca il match di tacco su assist di Isaksen. Gol che rompe l’equilibrio e accende il match. Da una parte Blomberg non trova la porta di testa, dall’altra invece un destro di Castellanos termina alto dopo una ripartenza di Isaksen. Rapida nel recupero palla, la Lazio prende le misure al Bodo, si appoggia a Castellanos e spinge. Un altro cross di Pedro non trova compagni liberi in mezzo all’area, poi Lazzari non centra il bersaglio grosso di sinistro dal limite, Bjorkan si immola su una conclusione ravvicinata e il primo tempo si chiuse su un colpo di testa di Zaccagni che si stampa sulla traversa e su una parata di Mandas su una punizione di Berg. La ripresa inizia con le stesse formazioni e con la Lazio subito aggressiva. A caccia di un altro gol, la squadra di Baroni lotta sulle seconde palle, aumenta il ritmo e gioca in ampiezza cercando di far salire i terzini e coinvolgere gli esterni offensivi. Isaksen non trova il guizzo giusto in area, poi Bjortuft chiude bene su un cross di Pedro e Haikin blocca un tiro centrale di Zaccagni da buona posizione. Occasioni che allungano le squadre, aprono gli spazi e portano ai primi cambi con Knutsen fa entrare Fet al posto di uno spento Saltnes. Sugli sviluppi di un contropiede, Mandas risponde presente su Hogh. Dall’altra parte invece Haikin si oppone a Pedro e Castellanos. A caccia di più spinta e cattiveria sottoporta, Baroni toglie Marusic e Pedro e getta nella mischia Tavares e Dia. A trazione anteriore, la Lazio attacca a testa bassa, ma non è lucida nelle conclusioni: Castellanos non trova la porta di destro e Lazzari spedisce alto dal limite. Maatta ed Helmersen danno il cambio a Blomberg e Hogh, poi Haikin vola su una punizione di Zaccagni e Rovella chiude bene dopo un errore in mediana. Per l’assalto finale Baroni fa entrare Tchaouna, Vecino e Noslin al posto di Rovella, Isaksen e Zaccagni. E proprio l’olandese si fa trovare pronto sottoporta nel recupero portando la gara ai supplementari.
L’extratime inzia con le squadre che si affrontano dosando le forze e con l’ennesimo infortunio di Tavares che lascia il posto a Hysaj. Ordinata, la Lazio prova a gestire la gara controllando il possesso con pazienza e servendo i giocatori più freschi. Più basso, il Bodo invece serra le linee e fa densità al limite cercando di respingere l’assalto biancoceleste. Tema tattico che al 100′ crolla su un’incursione di Guendouzi che regala a Dia la palla del 3-0. Tris che ribalta il risultato dell’andata e innesca la reazione dei norvegesi. Il secondo tempo supplementare inizia col Bodo che alza il baricentro e con un paio di situazioni pericolose dalle parti di Mandas. In pressione, gli uomini di Knutsen spingono e vanno a bersaglio con un colpo di testa di Helmersen. Rete che gela l’Olimpico e porta tutto ai rigori, dove gli errori di Tchaouna, Noslin e Castellanos pesano di più di quelli di Hauge e Berg. La Lazio si arrende dagli undici metri dopo aver sfiorato l’impresa, il Bodo/Glimt invece centra il miglior risultato della storia del club in una competizione UEFA.